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Il giardiniere
di Giuliano Malaguti

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Autore:

Pagine:

Anno:

222

Genere:

2020

Il giardiniereIl giardiniere


di Giuliano Malaguti


“Il giardiniere seduto per terra/ sotto l’alloro/ guarda la serra/ le zolle date al seme/ i tagli delle rose/ con un pensiero/ che ogni giorno sia puro”

C’è tutta la poetica di Giuliano Malaguti in questi versi che alludono alla poesia come esercizio solitario che custodisce le memorie, gli affetti, la purezza dell’infanzia, mitica ma non esente dal dolore.

I ricordi affiorano alla coscienza del poeta ma filtrati, trasformati, privati della sofferenza: “poesia finita infinita piena/ che non contiene le mie pene”.

È una poesia che consola, nella quale possono rivivere coloro che non ci sono più. Dov’è il partigiano Reclus, la sorellina che ha dormito così a lungo “da entrare nuda nel sogno”? Dove il padre e la madre, i “fanciullini” all’altare, il bambino che saliva sulla sedia per recitare le sue poesie? “Di una foto al lago resto solo io”, la giovane famiglia “in festa” sembra perduta per sempre. In realtà sono tutti presenti, nella dimensione del sogno, nella “serra” del giardiniere, ovvero l”hortus conclusus” nel quale i frati medievali coltivavano le erbe che guariscono da tutti i mali, perché è solo la poesia che può curare il dolore, trasformandolo in preghiera.

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